“Francesco è una persona che rispettiamo, e con il quale ci troviamo in grande sintonia. È una di quelle persone che guida il team a raggiungere sempre gli obiettivi, anzi anche a fare un piccolo passo in più. Di lui ci fidiamo, perché ci porta a crescere ogni giorno di più senza egoismo.”
Questa è una frase presa da un’attività fatta in un’azienda qualche tempo fa, sul Team Building e la Leadership. (Francesco è un nome fittizio)
Francesco è stato descritto come si descrive un “Leader Trasformazionale”
Si sa che un leader ha la possibilità di creare o distruggere il team e non è un segreto che oggi le imprese e il “posto di lavoro” si siano evoluti, e i vecchi stili di leadership basati su ambienti di lavoro molto diversi portano ora a minimi risultati.
Ora i collaboratori sempre di più si concentrano sulla crescita e sullo sviluppo personale e professionale e diventa vitale circondarsi di bravi leader che aiutino i collaboratori a identificare il loro potenziale per poi guidarli nel realizzarlo.
Tra i molti tipi di leadership, la “Leadership trasformazionale” è probabilmente una delle più celebrate.
In questo articolo voglio poter entrare e comprendere da vicino il significato della leadership trasformazionale, il suo modello, i suoi pro e contro, e le differenze dalla Leadership Transazionale (spesso confuse).
Cos’è la Leadership Trasformazionale?
La leadership trasformazionale, come ricorda il nome è un tipo di guida in cui i leader incoraggiano, ispirano e motivano i propri collaboratori a trascendere il proprio interesse strettamente personale e ad innovare e creare un cambiamento per ottenere il meglio per il team e l’organizzazione.
I leader trasformazionali spesso ispirano il cambiamento guidato da uno scopo forte e alla fine creano un ambiente caratterizzato da fiducia e innovazione.
Nella sua forma ideale, l’obiettivo della leadership trasformazionale è accompagnare i collaboratori di adesso a diventare leader di domani.
Questo tipo di leadership è noto per migliorare la motivazione, il morale e le prestazioni dei collaboratori attraverso una varietà di meccanismi.
In passato ho partecipato ad un Master in Coaching della durata di un anno, proprio per comprendere le dinamiche che portano le persone a raggiungere gli obiettivi e realizzarsi.
Li ho compreso molte cose, che nel tempo ho anche potuto rielaborare in modi che mi sono accorto essere più ecologici per la vita delle persone e dei collaboratori.
Ok, tutto questo per dirti che la leadership trasformazionale è molto simile al coaching, e hanno in comune il “lato trasformativo” della relazione, con il leader o coach.
Leadership Trasformazionale secondo Brass
Nel 1985, Bernard A. Bass ha espresso l’idea alla base della moderna leadership trasformazionale attorno ai seguenti quattro elementi:
- Motivazione ispiratrice: ispirare ogni persona, singolarmente, e affiancarla nell’allineare i propri obiettivi professionali, con gli obiettivi dell’organizzazione. E non si tratta di un “dimentica i tuoi sogni e lavora per l’azienda”, è più un “allinea i tuoi obiettivi a quelli aziendali per poter trovare realizzazione in questa organizzazione”.
- Stimolazione intellettuale: incoraggiare un ambiente di pensiero innovativo. Creando un ambiente in cui le persone sfruttano il loro pieno potenziale e guidano anche gli altri a fare lo stesso.
- Influenza idealizzata: essere coerenti e di esempio per i propri collaboratori, diventando “influencer” del team. Creando un clima di rispetto e di confronto aperto.
- Considerazione personalizzata: essere profondamente attenti ai membri del proprio team. Creando un clima di grande fiducia reciproca, di ascolto attivo, e di un ambiente altamente prospero.
Le caratteristiche
La leadership in genere è una pratica fluida, cambia costantemente e si reinventa.
I bravi leader comprendono il loro ruolo e agiscono per massimizzare l’efficienza e l’efficacia dei propri collaboratori per raggiungere gli obiettivi organizzativi e la soddisfazione generale del team.
I leader trasformazionali prestano attenzione ai bisogni di sviluppo dei loro collaboratori e si concentrano nell’aumentare la loro consapevolezza, a guardare vecchi problemi in con nuove prospettive e metodologie.
Quali sono le caratteristiche di un Leader Trasformazionale?
- Visione: è impegnato nello sviluppo dell’impresa e guida i collaboratori attraverso un approccio positivo al cambiamento e generando motivazione, percorrendo il cammino tracciato dalla Vision d’impresa.
- Modello: i collaboratori prendono come riferimento e modellano le azioni del loro leader. I leader trasformazionali usano un linguaggio attento per elevare l’efficienza e l’efficacia per sostenere il team.
- Tolleranza al rischio: è consapevole del rischio e del fatto che non esiste una via sicura per cambiare. Proprio come un imprenditore che sceglie di accettare il rischio d’impresa, anche i leader si assumono rischi calcolati e fanno affidamento sulla ricerca e sul contributi del proprio team.
Molte volte nelle piccole imprese il leader coincide con l’imprenditore, e l’imprenditore nella maggior parte dei casi è anche leader. - Condivisione: si assicura che la visione dell’azienda e le altre decisioni siano condivise a ciascun membro del team. Possiedono ottime capacità interpersonali e sono aperti nei confronti delle idee di ciascun membro del team.
Leadership trasformazionale vs. leadership transazionale
“Carota e bastone”, è la frase che più spesso viene usata per identificare alcuni tipi di leadership, tra questi la leadership transazionale è una delle più conosciute e spesso confusa con la trasformazionale.
I leader transazionali si concentrano sulla supervisione e sulle prestazioni del gruppo. Inoltre, mirano a mantenere lo status quo dell’organizzazione e tendono ad essere più passivi dei leader trasformazionali.
Dall’altra parte, i leader trasformazionali stabiliscono obiettivi chiari ed elevati standard di prestazione interagendo attivamente con i collaboratori stessi. Mirano a migliorare lo status quo e si concentrano anche sulle prestazioni individuali.
La seguente tabella riassume le differenze tra i due
Leadership Trasformazionale | Leadership Transazionale |
Migliora lo status quo dell’organizzazione | Mantenere lo status quo dell’organizzazione |
Leadership proattiva | Leadership reattiva |
Obiettivi raggiunti attraverso alti valori morali, innovazione e creatività | Obiettivi raggiunti attraverso la politica del “bastone e carota” |
I “follower” (seguaci ->collaboratori) trascendono l’interesse personale | Fa appello all’interesse personale dei “follower” (seguaci ->collaboratori) |
Ora la domanda che ti starai facendo è:
Quale stile di leadership è «migliore»?
Mentre i leader trasformazionali cercano di “vendere” la propria visione ai collaboratori, i leader transazionali dividono ruoli e responsabilità e dicono a ciascun membro cosa fare.
Ad una prima analisi, potrebbe sembrare che la leadership trasformazionale sia «migliore», ma non è corretto.
Non esiste un «migliore» o «peggiore», esiste più che altro un «utile» o «non utile», a seconda del contesto.
Per semplificare immagina una situazione di crisi. Queste situazioni richiedono progressi lineari e regole e regolamenti definiti sono più efficaci in tali circostanze. Qui per esempio, la leadership transazionale potrebbe essere più adatta.
Molte grandi aziende come Hewlett-Packard, gli allenatori della NFL e membri militari di alto livello usano il modello di leadership transazionale.
Quindi un leader in quanto tale, deve adottare stili di leadership diversi, in base al momento, al contesto, alle sfide o ai collaboratori.
Pro e contro della leadership trasformazionale
La leadership trasformazionale può sembrare la forma ideale di leadership, tuttavia presenta anche alcuni svantaggi.
Pro
- Moltissimi studi dimostrano che stili di leadership trasformazionale sono positivamente correlati alla soddisfazione professionale. Un maggiore coinvolgimento dei collaboratori porta ad un ambiente di lavoro più equilibrato
- Aiuta migliora lo status quo dell’organizzazione poiché i collaboratori sono motivati e sono in sintonia con gli obiettivi dell’organizzazione. Ciò garantisce un livello più elevato di efficienza e rendimento
- I collaboratori sentono di avere la fiducia del manager, sentendosi così sicuri e leali verso l’organizzazione
- Facile risoluzione dei conflitti attraverso la collaborazione, una buona comprensione delle relazioni e un’attenta e allenata comunicazione.
- La leadership trasformazionale si traduce nella costruzione di relazioni a lungo termine poiché i collaboratori si sentono apprezzati e rispettati con la consapevolezza che il loro leader e l’organizzazione si fida e investe su di loro.
- L’obiettivo della leadership trasformazionale è creare un ambiente di fiducia e cooperazione. Pertanto, i collaboratori godono della libertà di fallimento e hanno l’opportunità di imparare dai propri errori. Questa libertà di fallire trasforma l’azienda in un centro di pensiero innovativo.
Contro
- I leader trasformazionali potrebbero litigare con i dettagli poiché si concentrano per la maggior parte del tempo sul quadro generale. Hanno bisogno di mantenere connessioni con dirigenti orientati al dettaglio per allenarli all’ attenzione transazionale
- Libertà di fallimento, e imparare dagli errori è importante, ma imparare a farlo è un’abilità che dev’essere sviluppata e questa libertà al fallimento potrebbe essere molto stressante per alcuni collaboratori. Molte volte si parla a sproposito dell’ “impara dai tuoi errori”, e “fallire è solo un modo per imparare”. Il fallimento o un errore importante è pesante, quando ci sei dentro, all’errore o al fallimento, di certo non è la situazione migliore nella quale essere.
E tutto questo per dire, che la libertà al fallimento è importante e utile se affiancata ad una grande attenzione da parte del leader. - Spesso i leader trasformazionali stabiliscono obiettivi non realistici per i loro collaboratori che possono causare grande stress e burnout.
Se già è presente un grande coinvolgimento per mantenere un’alta produttività obiettivi mal formulati e calibrati possono peggiorare la situazione in un battito di ciglia. - La leadership trasformazionale può avere conseguenze negative. I leader influenti lasciano una grande segno sull’umanità… virtuoso o vizioso. E qui, ci si può solo affidare al proprio buon senso e decidere di seguire leader virtuosi e di abbandonare leader viziosi.
Gli Ostacoli
Resistenza
Non è realistico aspettarsi che ogni collaboratore viva la stessa situazione nello stesso identico modo e che ognuno di loro si trovi “sulla stessa barca”.
Alcuni magari che si accontentano di bassi standard di prestazione e obiettivi poco motivanti o sfidanti, potrebbero non desiderare nuove opportunità o nuove modalità di lavoro.
In questo caso potrebbe essere che questi collaboratori, performino meglio con un leader transazionale, con ruoli e responsabilità definiti.
Qui torna chiaro come un leader molte volte debba adottare stili di leadership diversi a seconda della situazione, del momento o dei collaboratori.
Obiettivi poco chiari
Se il focus si concentra esclusivamente su nuove idee e creatività, i collaboratori potrebbero perdere di vista l’obiettivo finale. Ciò comporterebbe il completamento dello stesso compito in molto più tempo. Lo sviluppo individuale è importante, ma se finisce per ostacolare la crescita dell’impresa diventa un freno.
Esempi di leadership trasformazionale
I leader trasformazionali sono catalizzatori di cambiamenti positivi. Il fondatore della Standard Oil, John D. Rockefeller, il fondatore del Virgin Group, Richard Branson, sono due dei leader trasformazionali più famosi e importanti.
Richard Branson
Branson è noto per il suo stile divertente e amichevole. Si considera un “trasgressore delle regole” e preferisce divertirsi con i suoi manager piuttosto che guidarli con rigide linee guida. Inoltre, crede nel dare libertà nel processo decisionale e seleziona attentamente i suoi collaboratori.
Ha costruito con successo 400 aziende sotto il nome di “Virgin”, grazie al suo approccio partecipativo e orientato agli obiettivi. Il suo stile di leadership è molto diverso dalla leadership transazionale. Non considera i soldi come una misura di successo. Per lui e per i suoi seguaci, l’eccitazione è la sfida. Questo è il motivo principale per cui il personale Virgin, anche se ha pagato un po’ meno degli standard di mercato, è comunque felice di lavorare per Virgin perché si diverte a far parte del team.
John D. Rockefeller
Ritenuto il più ricco americano della storia, John D. Rockefeller, è conosciuto come uno dei più grandi leader di tutti i tempi. Era noto per la sua perseveranza e benevolenza verso gli altri. Lodava regolarmente i suoi impiegati e li selezionava con cura. Possedeva diversi tratti degni di nota che lo hanno fatto emergere e molti leader oggi imparano dal suo successo e applicano i suoi principi nella loro organizzazione.
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